La valle del Silan. Tra cascate, un eremo e castagni secolari
Passeggiata storica naturalistica lungo la valle del Silan
a Bassano del Grappa.
DOMENICA 8 OTTOBRE 2023
Passeggiata storico-naturalistica nella Valle del Silan tra San Michele e Valrovina di Bassano del Grappa (VI)
Ritrovo alle ore 9.00 presso il piccolo parcheggio della chiesa di san Michele di Bassano del Grappa, all’inizio della salita per Asiago.
Si parte da San Michele e si raggiunge la cascata del Silan, spettacolare nei momenti di piena, si raggiunge l’eremo di San Bovo alla ricerca dei graffiti antichi, infine Caluga (da dove si ammira il paesaggio tra Brenta e Piave) e Valrovina tra castagni secolari e racconti tra storia e leggenda…
Ritorno previsto massimo per le 17.00
Pranzo presso trattoria Mirasole in contrà Caluga,in alternativa pranzo al sacco in autonomia.
Abbigliamento adeguato per trekking, comodo e a strati, con scarponcini (specialmente in seguito a piogge), bottiglietta di acqua.
Percorso: 10 km in zona collinare con tratti in salita.
Tempo di percorrenza: 2 ore e mezza, soste e pranzo esclusi
Dislivello: 300 mt
Difficoltà: medio/bassa, con alcuni brevi dislivelli importanti. Non adatto a bambini in passeggino, ma ai bambini in grado di camminare o nel marsupio coi genitori.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA entro il sabato precedente
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Si parte dalla chiesa di San Michele Arcangelo, nella contrada omonima di Bassano, si raggiunge la pizzeria all’Alpino e si sale lungo via Appiani finché si trova sulla destra l’imbocco del sentiero che porta alle cascate.
Si segue la via Armentaria, realizzata per il passaggio del bestiame durante la transumanza e piastrellata da pietre che si suppone del periodo tardo romano imperiale, si giunge a un bivio in direzione cascate. Giunti alle cascate si può attraversare il torrente Silan sulle rocce, o salire il sentiero chiuso da cui si può vedere la conformazione della cascata e la famosa “busa del frate”.
Si ritorna sui propri passi fino di nuovo al bivio precedente e si prosegue sulla sinistra. Pochi passi dopo si troverà sulla destra un castagno secolare. Prosegendo per il sentiero della via armentaria si trova un ponte su una voragine, con pareti ripide e pietre piene di fossili marini. Più avanti il sentiero sterza bruscamente a destra laddove si trova il cartello “sentiero della Resistenza”.
Nome dato in ricordo dei continui passaggi per quei sentieri dei partigiani ai comandi del vice comandante della brg. “Giovine Italia” di Bassano, Aristide Nonis “Noce”, nell’estate 1944-primavera 1945. Facevano la spola tra l’Altopiano di Asiago e il mulino Gusi di Marsan, loro rifugio.
Si sbuca su una strada carrabile che collega Valrovina a San Giorgio alle Acque, di fronte all’uscita si può ammirare quel che rimane di uno stillicidio di Capelvenere, che da ormai qualche anno non gocciola più come dovrebbe, ma ha attratto a sè una devozione mariana popolare.
Qui si prosegue il cammino a destra verso sud, finchè non ci imbattiamo sulla strada asfaltata che porta a Valrovina da Bassano-San Giorgio, la attraversiamo e imbocchiamo subito via contrà Privà, strada stretta asfaltata che porta al borgo abbandonto di Privà Prima di giungere in tale luogo, dopo meno di un chilometro si trova un incrocio di sentieri, a destra quello chiamato della Figarola che porta a San Giorgio alle acque, a sinistra, protetto da una sbarra, c’è il sentiero che porta all’eremo di San Bovo. Preso quest’ultimo lo si segue diritti, anche quando si incrocia a destra il sentiero che sale da Sarson, appartenente all’alta via del tabacco che da quel momento si inizia a percorrere anche nel nostro percorso. Si giunge quindi più avanti all’eremo di san Bovo a destra, anticipato da un semicerchio di rocce, sul costone più orientale del monte Costa a 320 mt slm.
Di fronte all’eremo e al semicerchio di rocce si dipartono due sentierini affiancati che si inoltrano nel bosco. Si giunge in una carreggiabile dell’atv con panchina al termine, prima di sfociare immediatamente nella strada asfaltata di contrà Vallison. Si segue questa in salita fino a giungere a Caluga, la località più alta di Valrovina. Qui giunti si fa una deviazione passando oltre la trattoria Mirasole, in direzione nord, e si sale la ripida asfaltata fino a giungere in piano dove troviamo un bivio, si continua dritti, bivio di destra, su strada che si fa mulattiera: la campesana (via del Tabacco). Si giunge perciò dopo meno di 1 km a un cartello informativo rosso sulla sinistra, riguardante il beato Lorenzino Sossio, proprio all’altezza di un sentierino laterale in salita, lo si sale finché dopo poco si trova l’edicola votiva dedicata al martire beato, nel luogo del suo ritrovamento
Si prosegue il sentierino che in pochi metri ritrova la mulattiera, via del tabacco, e si ritorna indietro verso Caluga. Qui si scende lungo l’asfaltata via beato Lorenzino che porta a Valrovina, al primo tornante su posizione panoramica sulla valle, si prende dopo pochi passi il sentiero del castagnile che salta il secondo tornante; nei pressi del terzo tornante si prende ancora il sentiero che scende ripido tra gli abeti, arrivando così nell’asfaltata, vicino ad una fontana. Da lì si è subito in centro a Valrovina. Oltre la chiesa e la pizzeria si trova a sinistra la strada contrà Meneghetti con le indicazioni per le cascate, la si scende, finché la strada diventa un ampio sentiero, sempre in direzione sud. Si passa un punto in cui si trova a destra un antico cippo confinario tra la spettabile reggenza dei 7 comuni e i territori di Angarano e Marostica. Si giunge infine alla precedente Capelvenere (stillicidio) dove si prende il sentiero a destra fatto all’andata e lo si percorre a ritroso rispetto all’inizio tralasciando la deviazione per le cascate. Si ritorna così a San Michele.
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