Integratori e Alimentazione
Cos’è un integratore alimentare? Cosa intendiamo per integrazione nutrizionale? Stiamo parlando di compresse, capsule, bustine, sciroppi e fiale bevibili, contenenti non dei farmaci ma dei prodotti di origine naturale, derivati dal mondo vegetale e quindi da piante, frutti, alghe e anche dal mondo minerale.
Il mercato degli integratori alimentari è in continua espansione tanto che quelle che, fino a una decina di anni fa, erano piccole aziende erboristiche ora si sono trasformate e ampliate in aziende che garantiscono volumi importanti di produzione e controlli di qualità. A ulteriore conferma c’è un interesse sempre crescente delle aziende farmaceutiche, anche grandi multinazionali che, guardando agli interessanti ricavi di questo settore, stanno investendo e creando delle linee di prodotti curativi la cui vendita è supportata anche da informazione medico scientifica.
La parola stessa di integratore ci fa capire che stiamo parlando di “rimedi” che vanno proprio a integrare quella che è la nostra assunzione alimentare di sostanze nutritive. Questo è un punto molto importante: perché se ci troviamo nelle condizioni di integrare vuol dire che con l’introduzione del cibo non assumiamo tutte le vitamine e i minerali che vanno a fortificare il nostro fisico. Il ritmo delle nostre giornate, o meglio l’assenza di ritmo visto che siamo sempre tutti di corsa, ci porta ad una scarsa cura della nostra nutrizione; l’atto del mangiare è portare dentro il nostro corpo delle sostanze che non solo gli forniranno energia per vivere ma anche che lo manterranno in salute.
Un primo passo fondamentale è prestare attenzione già al momento dell’acquisto ai prodotti che mangeremo, è quindi importante la scelta di prodotti biologici che, proprio perché non sono stati trattati con antiparassitari, spesso anche dannosi per l’ organismo umano, conservano tutta la ricchezza dei loro nutrienti. Mangiare di fretta, mangiare troppo o troppo poco, abbondare in farine raffinate e zuccheri tralasciando cereali, legumi e le verdure (spesso dimenticate perché impegnano tempo nella pulizia e nella cottura), crea inevitabilmente una condizione di dismetabolismo che innesca anche malattie e che richiede poi l’impiego di integratori o addirittura farmaci.
L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) in accordo con i Ministeri della Salute dei vari Paesi Europei, ha creato un elenco di piante, alghe, minerali di cui viene autorizzato l’impiego per la formulazione e produzione di integratori; ne cito solo qualcuno dei più conosciuti: il Fieno greco, il Mirtillo, il Melograno, le Brassicacee (tutta la famiglia dei cavoli), i Bioflavonoidi (come ad esempio l’esperidina che è contenuta nella parte bianca tra la buccia e la polpa, degli agrumi o la quercetina contenuta nella cipolla e nei capperi in maggior misura), gli Isoflavoni della Soja, la Vite rossa, la Melissa.
L’elenco è davvero lunghissimo e serve per capire che: se ricorriamo alle piante, ai legumi, alle verdure, alla frutta sottoforma di integratore, perché invece non cercare di assumere direttamente questi prodotti ed avere un effetto salutistico? Mangiare mirtilli, agrumi, cavoli e tutto il resto non è forse meglio che dover ricorrere all’impiego di una compressa che contiene tutto questo sotto forma di polvere? Senza poi considerare un aspetto interessante: se mangiamo un frutto, assumiamo direttamente un’energia naturale e non qualcosa che ha subito innumerevoli passaggi e trasformazioni prima di arrivare a noi.
Un’obiezione frequente è che la quantità di una vitamina, ad esempio, necessaria come porzione giornaliera da assumere sia più facile da reperire in un integratore piuttosto che mangiare tanta frutta per arrivare alla dose efficace; ma la risposta è la seguente: se abbiamo abitudini alimentari corrette assumiamo sostanze nutritive quotidianamente e non abbiamo poi bisogno di ricorrere ad integrazioni di varia natura. Tutto ciò, naturalmente, resta valido per chi non soffre di particolari patologie, intolleranze o altro che costituiscono direzione obbligatoria verso un’azione terapeutica.
Antonella Florio
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